A COSA RINUNCIA IL FILOSOFO
A cosa rinuncia il filosofo dandosi alla caccia e condannandosi alla tramutazione perenne?
Per prima cosa perde il suo centro ed è costretto rigidamente ad attenersi alla più vasta conformazione della realtà: un cerchio senza centro, o il cui centro, per meglio dire, è ovunque. Una vastità che conosce soltanto confini interinali, che si spostano ogni passo avanti, ogni passo indietro, ogni passo avanti e indietro lungo la via che è una, e che è sempre la stessa comunque la si percorra, e che non porta da nessuna parte.
L’immagine è un’incisione tratta da De Supernaturali, Naturali, Praeternaturali Et Contranaturali Microcosmi historia, opera di Robert Fludd pubblicata nel 1619.